Vi siete mai chiesti come comunicano le farfalle?
Certo, le farfalle non comunicano a parole come gli esseri umani, ma hanno molti altri modi per interagire tra di loro e anche con altre specie di animali.
Il metodo di comunicazione più frequente, che avviene costantemente, è sicuramente attraverso il loro aspetto esteriore, in particolare con il colore delle ali. Come saprete già, la famosa “polverina sulle ali” in realtà non è altro che una composizione di squame colorate parzialmente sovrapposte l’una sull’altra.
Ma se vi dicessimo che non tutti i colori delle farfalle sono reali, ma bensì degli effetti ottici?
Molti colori brillanti che vediamo sulle farfalle in realtà sono colori fisici, cioè il risultato del riflesso della luce sulla microstruttura delle squame che ne aumentano la brillantezza, a seconda dell’angolo da cui le osserviamo. Prendiamo in esame alcune farfalle del genere Morpho sp., conosciute in tutto il mondo per il colore blu iridescente della pagina superiore delle loro ali. In realtà le singole squame non sono blu perché in natura questo colore come pigmento, cioè il colore chimico, è pressoché inesistente. Tuttavia queste farfalle sfruttano una particolare microstruttura delle loro squame che riflette principalmente colori nella lunghezza d’onda del blu, “comunicandoci” questo colore. Allo stesso tempo la pagina inferiore delle loro ali è scura con dei disegni che ricordano dei piccoli occhi. Questo caratteristico aspetto ha principalmente la funzione di allontanare potenziali predatori in due modi:
L’alternanza tra blu elettrico e marrone opaco (che caratterizza la pagina inferiore delle ali) mentre è in volo crea un effetto ottico, per il quale sembra che la farfalla compaia e scompaia, disorientando i predatori;
ad ali chiuse si mimetizzano nella vegetazione e possono servire sia per sembrare un animale pericoloso e troppo grande da affrontare, sia per attirare l’attenzione del predatore su una parte non vitale della farfalla.
Molte altre specie invece usano i cosiddetti colori aposematici (rosso, nero, giallo e bianco) per “segnalare” ai predatori la loro tossicità o il loro cattivo gusto.
Le farfalle sfruttano i colori non solo per ingannare i predatori, ma anche nella fase di corteggiamento. Infatti i maschi delle farfalle diurne esibiscono solitamente colori più sgargianti, proprio per attrarre le attenzioni delle femmine.
Nell’interazione tra maschi e femmine entrano in gioco altri metodi di comunicazione, tra cui il rilascio di “messaggi biochimici”, detti feromoni. In particolare le femmine sono solite a produrre alcune sostanze biochimiche, il cui rilascio viene percepito dai maschi addirittura a chilometri di distanza, aiutandoli dunque a “localizzarle”.
A volte lo sforzo di questa “scoperta” non costituisce una garanzia per l’accoppiamento. Spesso i maschi dovranno anche misurarsi in estenuanti voli acrobatici, sperando di impressionare la femmina. Le farfalle danzano insieme e si corteggiano prima di accoppiarsi. Si tratta di un insieme di acrobazie aeree, spesso inscenate in sincronia e dunque molto belle da vedere. Uno spettacolo che possiamo ammirare anche nei nostri giardini, come quello della farfalla macaone.
Avreste mai detto che certe farfalle comunicano anche attraverso dei suoni? Alcune specie del genere Hamadryas sp. sono in grado di riprodurre dei suoni sbattendo le ali con veemenza, con l’obiettivo di dimostrare la loro territorialità.
Tantissimi modi di comunicare tra di loro e con l’ambiente circostante che rendono il mondo delle farfalle affascinante e ricco di diversità. Volete imparare di più su questi magici animali? Venite a scoprire le nostre farfalle e il loro ciclo vitale! 🦋
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